Oriana e il Fantaislam Istruzioni per non odiare

Affrontare con dialettica
acuta il diluvio antislamico
di Oriana Fallaci, non è
operazione facile. Rispondere
con argomentazioni ponderate e
rispettose del proprio avversario
alla guerra di parole e alla rabbia
che trasfigura, è una scelta
quasi eroica. Giancarlo Bosetti,
direttore della rivista Reset, docente
di Sociologia dei media all’Università
Roma Tre, ci ha provato.
E soprattutto ha tentato di
capire perché quello che lui chiama
il “ciclo islamista” della Fallaci
abbia raccolto un successo
così strepitoso in Italia.

Questo
tentativo si è concretizzato in un
libro di duecento pagine (Cattiva
maestra, La rabbia di Oriana
Fallaci e il suo contagio, Marsilio,
10 euro) presentato i giorni
scorsi a Cagliari per iniziativa del
corso di laurea in Psicologia dell’Università
cagliaritana e della
ricercatrice Clementina Casula.
Al dibattito hanno partecipato i
docenti Giancarlo Nonnoi e Nello
Aiello e decine di studenti.
Premesso che Oriana Fallaci è
un’autorità del giornalismo. Che
dalla sua biografia potrebbe essere
tratta più di una sceneggiatura
per film d’avventura, di
guerra o di spionaggio. Che lei
ha fatto la Resistenza a 14 anni,
che è stata, ricorda Bosetti, «ferita
a Città del Messico da tre
pallottole dell’esercito durante la
repressione di una manifestazione
studentesca, è stata portata
via insieme ai cadaveri come se
fosse morta, e poi ha sbugiardato
la versione del governo messicano
secondo la quale a sparare
sarebbero stati per primi gli
studenti».

Insomma, premesso
che si parla di un monumento,
resta da capire perché dopo l’11
settembre 2001, la Signora, come
la chiama Bosetti, abbia dedicato
anima e cuore alla sua
personale crociata contro i musulmani
in quanto tali e contro
l’Islam in quanto tale. E poi impressiona
il fatto che la crociata
della Fallaci sotto forma di trilogia
editoriale (La Rabbia e l’Orgoglio,
La Forza della Ragione,
Oriana Fallaci, intervista a sé
stessa – L’Apocalisse, tutti da
Rizzoli), abbia prodotto, in termini
di vendite, più del Codice
da Vinci e di Harry Potter.

Bosetti
definisce col termine “orianismo”
questo pervasivo ma anche
non comune exploit, trattandosi
di commercio e magari lettura
di libri.
«Ho scritto Cattiva maestra,
ha spiegato Bosetti agli studenti
cagliaritani, «perché dopo gli ultimi
interventi della Fallaci e dopo
l’attentato di Londra mi pare
che sia stato superato ogni limite
». I libri e gli articoli della Signora
conterrebbero «una mi-
A
scela di ingredienti che corrisponde
approssimativamente alla
lista completa delle astrattezze
e degli errori da evitare se si
vuole davvero sconfiggere il terrorismo
jihadista», argomenta il
direttore di Reset. Mettendo al
centro di tutto il “pensare-pernemici”.
Che vuol dire, in sostanza,
sostituire il problema da discutere
con il fantasma del nemico.

Concentrare, nel caso della
Fallaci con abilità narrative indiscutibili,
l’attenzione verso il mostro,
il male da annientare. Le
sfumature, la complessità del fenomeno,
il confronto con l’Islam
moderato, svaniscono. Ciò che
conta è l’accecante volontà di abbattere
il drago che oramai si aggira
indisturbato vicino alle nostre
case. Secondo la Fallaci esisterebbe
un complotto ordito
dalla cosiddetta “Triplice”, la Destra,
la Sinistra e la Chiesa, volto
a trasformare l’Europa in Eurabia,
a «spalancare le porte allo
straniero». Negli Stati Uniti gli
“arabo-musulmani” in circolazione,
scrive la Signora, sono già
24 milioni. Una cifra incredibilmente
sballata, sottolinea Bosetti,
classificando lo scritto nel genere
fantasy. Perciò probabilmente
si spiega la quasi assenza
di critica e discussione intellettuale
sul ciclo islamista.
D’altronde, chi avrebbe il coraggio
di affacciare obiezioni
geologiche sui vulcani inventati
da Tolkien? Anche il filosofo
francese Bernard-Henry Lévy ritiene
che i testi violenti della Fallaci
non si debbano discutere.
Ma il problema resta, insiste giustamente
Bosetti.

Resta perché il
pensare-per-nemici dilaga come
un cancro, giustifica scelte devastanti,
individua con certezza la
causa dei guai con un ragionamento
semplice semplice. Evita
la fatica del dialogo.
La congiura pluto-giudaicomassonica
per la conquista del
mondo e il successo dei “Protocolli
dei savi di Sion”, hanno insegnato
qualcosa? Per questo è
necessario discutere anche la
Fallaci.