(16 gennaio 2013) La testimonianza rituale da sola non basta. Non è più sufficiente (e forse non lo è mai stata). Occorre un confronto continuo, calato nella realtà quotidiana, compatibile con nuovi linguaggi, mezzi e tecnologie, basato su analisi critiche e proiettato alla visione del presente. La testimonianza del passato che evoca valori ed episodi importanti, come quelli della Resistenza e dell’antifascismo, non può essere lasciata soltanto alla commemorazione. Rischia di risultare inadeguata. Per anni si è pensato che celebrazioni e cerimonie comandate fossero il momento culminante e unificante, nel solco di esempi e percorsi virtuosi, di una consapevolezza diffusa.
Oggi questa certezza è in crisi. Prima di tutto perché gli esempi viventi sono sempre meno. Non secondariamente perché la consapevolezza sull’identità e sulle basi fondanti della nostra democrazia, passando per la Costituzione, è diradata, sospesa, spesso intangibile. E ancora, perché sono sempre in agguato le banalizzazioni, le parificazioni strumentali, i grezzi tentativi di applicazione della “par condicio” ai fatti storici. “Come dimostrano le polemiche di stampo revisionista scoppiate in Italia nel 2000, – ricorda la semiologa Valentina Pisanty – all’epoca dell’entrata in vigore della legge sul Giorno della Memoria, circa la presunta necessità di estendere la commemorazione a ‘tutte le vittime della guerra’, e più specificamente alle vittime delle foibe, quasi a cercare il pareggio in un macabro derby ideologico”.
Per queste ragioni un uomo sulla soglia dei novant’anni che oggi potrebbe fare il nonno a tempo pieno, con una guerra di Liberazione sulle spalle, si è rimesso in moto per confrontarsi e trasmettere (possibilmente tutti i giorni dell’anno) la sua esperienza. Il partigiano Nino Garau (su cui più volte ho scritto e su cui abbiamo fatto un film) incontrerà ancora una volta gli studenti, con Unica 2.0 e associazione Gramsci, in occasione del conferimento della tessera onoraria dell’Anpi di Cagliari (giovedi’ 24 gennaio ore 17,30, Cineteatro Nanni Loy, Casa dello studente via Trentino). Un evento che si somma ad altre iniziative dove il comandante Garau ha fatto a meno di retorica e parole d’ordine ed evitato descrizioni di immutabili scenari fuori dal tempo e dalla storia. Ma dove piuttosto ha parlato di fatti (e soprattutto ha ascoltato) a proposito della Resistenza. Della sua Resistenza, che è evidentemente parte della memoria individuale, ma che è ovviamente storia. E come tale oggetto “sano” di studio, indagine, confronto, al di là di strumentalizzazioni e facili usi impropri. Che porta a riflettere sui nodi, ancora centrali per qualsiasi convivenza, della libertà, della pace, dell’uguaglianza.
(walter falgio)
L’intervento di Marco Sini, presidente ANPI Provincia di Cagliari