(24 gennaio 2012) All’incontro sui sardi e la Resistenza di sabato 21 a Gonnoscodina abbiamo avuto il piacere di ascoltare anche il partigiano Nino Garau. Dopo le relazioni del sottoscritto, di Aldo Borghesi e Peppe Manias, Garau ha chiuso i lavori. Rigorosamente in piedi, per più di mezzora, ha raccontato squarci straordinari della sua esperienza da combattente. Un racconto lucido, schietto, senza la retorica a volte insita nella memorialistica resistenziale. Un racconto nuovo perché inedito e proposto con un linguaggio molto diretto. Un racconto che rappresenta oro per le giovani generazioni e che presto diventerà un documentario a cura dell’Istituto sardo per la storia della Resistenza e dell’Autonomia.
Alla fine, erano le otto di sera, tutto il pubblico rimasto con in testa il sindaco Luciano Frau, ha circondato il partigiano. Ha voluto incontrare, parlare, conoscere vis à vis l’ex comandante di brigata cagliaritano. Era da tempo che non assistevo a un simile riconoscimento, riservato ai personaggi che ancora interpretano e rappresentano valori fondamentali. E sono rimasto colpito. In un frangente difficile sotto molti profili come quello che stiamo attraversando, le parole profonde di libertà e coerenza del comandante Nino sono evidentemente un importante punto fermo e forse, anche, un nuovo punto di svolta.
(walter falgio)
Oggi La Nuova Sardegna, purtroppo solo nelle cronache locali, ha pubblicato il servizio che allego.
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Gonnoscodina. Il partigiano Nino Garau testimonia l’impegno nella Resistenza e affascina il pubblico
«Prendetevi cura dei giovani»
Un convegno organizzato dal Comune e dalla Biblioteca gramsciana
Protagonista della lotta contro il nazismo comandò una Brigata
TIGELLIO SEBIS
GONNOSCODINA. In una sala stracolma di tanto interessati spettatori si è tenuto sabato scorso il convegno “I Sardi e la Resistenza” organizzato dal Comune guidato da Luciano Frau, dalla Biblioteca Gramsciana Onlus, dalla Nur e in collaborazione con l’Issra e l’Istasac.
Dopo le tre relazioni già programmate, quella di Walter Falgio sui sardi e la Resistenza, quella di Aldo Borghesi sui resistenti dell’Alta Marmilla e quella di Giuseppe Manias sui martiri di Sutri e la figura di Emilio Coni, ha preso la parola il comandante partigiano Nino Garau, ora quasi novantenne, che ha letteralmente catturato l’attenzione dei convenuti con un intervento di 30 minuti di ricordi per poi concludere affermando: «Rispetto per chi ha perso la vita; essendo sopravvissuto, io posso soltanto dire di avere agito modestamente. Oggi, voi che avete idee e valori di equità, democrazia e giustizia, prendetevi cura delle nuove generazioni perché sono l’unica speranza per risollevare le sorti di un’Italia che ha trascorso gli ultimi vent’anni a grattare il fondo del barile».
Antonio “Nino” Garau, già segretario generale del Consiglio regionale della Sardegna, è stato decorato al Valore militare. Nato a Cagliari nel 1923, dove tuttora risiede, “Nino” è stato allievo ufficiale dell’Accademia aeronautica di Caserta e dopo l’8 settembre 1943 si unisce alle fila della Resistenza italiana partecipando e coordinando gruppi e squadre di azione patriottica nel modenese sino a comandare la tredicesima Brigata partigiana “Aldo Casalgrandi”.
Nino Garau diresse azioni contro i tedeschi, fu catturato a Ciano d’Enza e cadde prigioniero dei nazisti a Verona, tra la fine del 1944 e i primi giorni del ‘45. Protagonista di una rocambolesca fuga con il supporto dalla Resistenza locale, fece rientro nel modenese per guidare con la sua brigata partigiana la liberazione di tutta la zona del quadrante sud orientale della provincia di Modena, liberazione festeggiata la notte del 22 aprile del 1945, prima dell’arrivo delle truppe alleate. Antonio Garau è oggi cittadino onorario del Comune di Spilamberto, in provincia di Roma, dal quale in segno di gratitudine ha ricevuto le chiavi della città. È stato membro effettivo del Consiglio superiore della amministrazione ed è stato insignito dal presidente del Coni della Stella d’argento al merito sportivo, dopo aver ricoperto incarichi dirigenziali nella Federazione internazione pallacanestro.