Felice Littera vide chiaramente il gesto del soldato che aveva avanti, il suo teorico avversario. Senza esitazione fece roteare il martello dal lungo manico e colpì nello stesso istante che sentiva in piena faccia la vampata della fucilata, poi il buio».
Felice Littera è uno dei morti di Buggerru che Giuseppe Dessì ricorda così nel suo Paese d’ombre. Cent’anni fa, nel pomeriggio del 4 settembre 1904, davanti alla falegnameria della miniera Malfidano di Buggerru, i corpi di Littera e Salvatore Montixi erano distesi in terra senza vita. Per Giustino Pittau e Giovanni Pilloni furono letali le ferite. Erano minatori in sciopero, esasperati da ritmi e condizioni di lavoro subumani, colpiti e uccisi dalle armi dei soldati del Governo Giolitti. Erano ex contadini o pastori poverissimi che cercavano di sopravvivere nelle pieghe polverose di un agognato eldorado minerario.