(25 aprile 2020) L’Issasco ricorda l’antifascista di origini sarde Giaime Pintor con una lettura corale delle sue ultime parole al fratello Luigi.
“Quanto a me, ti assicuro che l’idea di andare a fare il partigiano in questa stagione mi diverte pochissimo; non ho mai apprezzato come ora i pregi della vita civile e ho coscienza di essere un ottimo traduttore e un buon diplomatico, ma secondo ogni probabilità un mediocre partigiano. Tuttavia è l’unica possibilità aperta e l’accolgo”. Sono queste le ultime, celebri parole che l’antifascista di origini sarde, Giaime Pintor, ha scritto da Napoli al fratello Luigi il 28 novembre 1943, pochi giorni prima di morire, e che l’Issasco (Istituto sardo per l’antifascismo) ha scelto per celebrare il 75esimo anniversario della liberazione dell’Italia dal nazifascismo.
Giaime è una clip di dieci minuti autoprodotta pubblicata il 25 aprile nei profili Facebook e YouTube dell’Istituto in cui dodici persone leggono e interpretano dalle proprie case e con strumenti non professionali il messaggio di Pintor. Una lettura corale dove una studentessa, un medico, un’educatrice, una farmacista, insegnanti, ricercatori, giornalisti, studiose e studiosi ripropongono nella quotidianità un esempio di straordinaria onestà intellettuale, un’acuta testimonianza sulla necessità di assumere il proprio destino nei momenti decisivi della vita pur nella consapevolezza dei propri limiti.
“Oggi in nessuna nazione civile il distacco fra le possibilità vitali e la condizione attuale è così grande: tocca a noi di colmare questo distacco e di dichiarare lo stato di emergenza. Musicisti e scrittori dobbiamo rinunciare ai nostri privilegi per contribuire alla liberazione di tutti”, scriveva l’intellettuale e fine letterato Pintor. Il messaggio di un giovane uomo che a 24 anni, come tanti nello stesso periodo, decideva di combattere contro l’oppressione, l’intolleranza, la prevaricazione senza per questo essere un eroe o un predestinato. Un messaggio attuale, vivo, che l’Istituto sardo per l’antifascismo ripropone in una circostanza complicata e tortuosa come quella che l’umanità oggi attraversa nel fronteggiare la pandemia.
La Resistenza è stata una guerra combattuta senza coscrizione, per scelta e per convinzione, da giovani uomini e donne comuni. A 75 anni dalla fine di quella guerra che ha visto anche il sacrificio di molti sardi, il valore e l’integrità della “scelta” restano immutati e si trasformano in strumenti e bagaglio fondamentali per ricostruire e rinsaldare tutti i giorni e in tutte le nostre manifestazioni le basi di qualunque convivenza civile: la libertà, l’uguaglianza, la pari dignità.
Il 1 dicembre, a Castelnuovo al Volturno, nel tentativo di oltrepassare le linee nemiche per raggiungere le formazioni partigiane, Giaime Pintor morì dilaniato dallo scoppio di una mina tedesca. “Se non dovessi tornare non mostratevi inconsolabili. Una delle poche certezze acquistate nella mia esperienza è che non ci sono individui insostituibili e perdite irreparabili”, scrisse Giaime Pintor.
Dapprima diffusa dattiloscritta a cura di amici, la lettera è stata pubblicata in forma ridotta per la prima volta in un opuscolo commemorativo nel 1946, In memoria di Giaime Pintor, (Einaudi, 1946). Nella sua versione integrale si trova in Giaime Pintor, Il sangue d’Europa. Scritti politici e letterari (1939-1943), a cura di Valentino Gerratana, (Einaudi, 1950).
L’iniziativa Issasco partecipa alla campagna social #RaccontiamolaResistenza avviata dall’Istituto Nazionale “Ferruccio Parri” e dagli altri 65 istituti della rete il 29 marzo su Facebook, Twitter e Instragram. Aderiscono alla campagna tutte le associazioni di reduci e di partigiani, le principali società storiche, la rete “Paesaggi della Memoria” con la partnership di Rai Storia e di Rai Cultura.
Grazie a:
Emilia Agnesa (attrice, insegnante)
Bachisio Bachis (Archivio Distratto)
Francesco Bachis (ricercatore, Issasco)
Michela Calledda (Archivio Distratto)
Michela Caria (insegnante)
Lucia Cossu (insegnante)
Walter Falgio (giornalista, Issasco)
Raimondo Garau (medico)
Sara Lawlor (studentessa)
Paolo Piras (giornalista)
Gisella Saiu (educatrice)
Marinella Stochino (farmacista)