(1 marzo 2016) L’8 marzo prossimo alle 19, nella sede cagliaritana dell’associazione Antonio Gramsci in via Doberdò 101, si terra’ un incontro territoriale aperto ad associati e a simpatizzanti per confrontarci sull’attivita’ dell’Istituto sardo per la storia dell’Antifascismo e della Societa’ contemporanea. Si parlera’ del programma delle iniziative 2016, delle forme di contribuzione e dei possibili gruppi di lavoro. E anche del “manifesto” programmatico e di presentazione, che sottoponiamo sin d’ora alla discussione.
(walter falgio)
L’Issasco, Istituto sardo per la storia dell’Antifascismo e della Societa’ contemporanea è stato fondato a marzo 2015 ad Ales, paese di Antonio Gramsci, collegato alla rete nazionale degli istituti per la Resistenza, ambisce a rivestire valenza e respiro regionale, in strettissima collaborazione con l’Istituto per la Storia dell’Antifascismo e dell’Età contemporanea nella Sardegna centrale con sede a Nuoro.
L’idea fondante del nuovo istituto è quella di poter proporre un sodalizio aperto, finalizzato alla ricerca, all’impegno culturale, alla didattica, nel solco delle esperienze associative facenti capo all’Insmli, Istituto nazionale per la storia del Movimento di Liberazione in Italia: ente fondato da Ferruccio Parri nel 1949 con lo scopo di raccogliere, conservare e studiare il patrimonio documentario del Corpo Volontari della Libertà e del Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia, oggi presieduto da Valerio Onida. Nel corso di oltre 60 anni di attività, gli istituti per la storia della Resistenza hanno contribuito in modo determinante, con numerosissime iniziative di studio e pubblicazioni, all’affermazione in Italia di una storiografia contemporanea su base scientifica. Un luogo di confronto per gli storici, gli insegnanti e cittadini che ritengono importante dedicare tempo e attenzioni ai percorsi di studio e alla divulgazione storica. L’Issasco nasce nel Settantesimo della liberazione, proprio quando in Italia sta venendo a mancare la memoria dei protagonisti diretti della stagione della Resistenza. In questo momento particolare, in cui si manifesta indubbiamente una crisi dell’impegno civile e democratico oltre che della vecchia militanza politica, diventa forse ancor più necessario mettere in campo strumenti in grado di incidere nel campo della ricerca e della divulgazione. Negli ultimi anni sono scomparsi non solo luoghi di aggregazione politica che svolgevano altresì una funzione educativa, ma anche diverse strutture organizzate che operavano nel campo della ricerca e imprimevano un importante stimolo al dialogo e alla crescita culturale.
I temi della ricerca. Fili conduttori del lavoro dell’Istituto sardo per l’Antifascismo e della Società Contemporanea saranno la storia e la memoria della Resistenza, la storia delle donne, la storia militare, dei movimenti, con particolare attenzione ai risvolti didattici. Ma anche i temi dell’autonomia sarda, la programmazione, l’industrializzazione e le miniere, l’agricoltura, l’emigrazione, il ribellismo prepolitico, il banditismo, Gramsci e la sua centralità nelle questioni culturali. L’Issasco proporrà un percorso che riporti all’ordine del giorno il dibattito sulle diverse forme di appartenenza dei sardi, a partire da una prospettiva aperta all’Europa e al mondo mediterraneo, attraverso analisi non celebrative dei tanti stimoli che provengono dalle peculiarità dell’Isola, dalle specificità dei suoi territori e dagli elementi di continuità culturale con il contesto in cui essa si colloca. Ci si prefigge di realizzare pubblicazioni monografiche e una rivista capace di favorire gli studi storici, con particolare attenzione su argomenti contemporanei e sociali. Una sfida importante e ambiziosa che potrebbe coagulare molte risorse e piani attualmente orbitanti attorno all’impegno e al lavoro di studiosi e simpatizzanti della nuova associazione. Il periodico potrà essere collegato a un appuntamento annuale in Sardegna per affrontare questioni aperte e attuali della ricerca storica. Parlare di Resistenza e antifascismo, oggi, significa anche affrontare i problemi di conflittualità sociale, antirazzismo, ascoltare e ricevere le istanze delle periferie. Ambiti dai quali l’Issasco non intende sottrarsi.
Assemblea e consiglio direttivo. Nel suo primo anno di attività l’Issasco ha già raccolto diverse decine di adesioni, ricevuto l’importante incoraggiamento di istituzioni culturali sarde e ha costituito l’assemblea e il Consiglio direttivo composti da ricercatori, operatori culturali e insegnanti. Il 2016 rappresenterà l’anno dell’effettiva organizzazione.