Archivio mensile:Luglio 2011

Libro e Universita’ nella Sardegna del ‘700 (2011)

A giugno 2011 ho dato alle stampe con AM&D edizioni una monografia sulla circolazione delle idee nella Sardegna settecentesca. E' un saggio che si dipana su due direttrici fondamentali: la riforma delle univerità isolane e il recepimento della cultura illuminista attraverso la presenza (e la fruizione) del libro. Il lavoro, partendo della importante storiografia sul Settecento sardo, è frutto di uno scavo archivistico portato avanti negli ultimi anni tra Cagliari, Sassari e Torino.

(walter falgio)   

 

Primo classificato nella sezione saggistica del Premio letterario "Fernando Pilia" Cagliari 2012

Premio Pilia: servizio L'Unione Sarda

Premio Pilia: servizio La Nuova Sardegna

Premio Pilia: servizio Videolina

Premio Pilia: servizio Rai Regione – recensione libro Tonino Oppes – servizio Sardegna 1

 

 

Libro e Università nella Sardegna del '700 – scheda

Recensione su L'Unione Sarda

Presentazione al Salone del libro di Torino, 14 maggio 2011 – notizia ADNK

Al Salone del Libro di Torino, galleria fotografica di AM&D

Notizia Chartabianca

Notizia Cultnews

Intervista su Musa Tv ADNK

Intervista di Massimiliano Rais su Sardegna 1 TV

Locandina presentazione Cagliari, Libreria Feltrinelli, 14 ottobre 2011

Programma Mostra Libro Macomer, presentazione 20 ottobre 2011

Il libro alla rassegna olbiese "Sfogliare con classe"

Presentazione al corso di storia di Khorakhane' 11 febbraio 2011 

Audio presentazione a Nuraminis (Khorakhane'): podcast da Unicaradio.it (1h.14')

Video presentazione a Nuraminis (Khorakhane')

Servizio di Massimiliano Lasio su Sardegna Quotidiano 22 marzo 2012

Locandina presentazione a Sassari nell'ambito del Maggio dei libri 15 maggio 2013

Presentazione a Sassari: notizia La Nuova Sardegna

 

Università, l’era delle riforme

(28 luglio 2011) La recensione al mio libro dello storico Aldo Borghesi pubblicata su L'Unione Sarda il 14 luglio scorso. Ringrazio Aldo per questo stimolante contributo.

(walter falgio) 

Università, l'era delle riforme. Uno studio di Walter Falgio analizza la "Rivoluzione delle idee" nel Settecento sardo.

La storiografia sarda sul Secondo Settecento ha da tempo destrutturato l’immagine tradizionale di un’isola estranea alle correnti di pensiero e ai moti rinnovatori dell’Ottantanove. La ricerca sul riformismo sabaudo, gli interlocutori e le conseguenze nel quadro sardo, evidenzia una classe dirigente e intellettuale attenta, con una volontà di modernizzazione che individua nel sistema feudale il bastione da abbattere.

Il lavoro di Walter Falgio (Libro e Università nella Sardegna del ’700, AM&D, pp. 242, euro 35), giornalista e studioso della storia della cultura, è costruito su un’accurata documentazione e un rigoroso apparato critico, e nell’ambito della riflessione sul riformismo sabaudo focalizza alcuni nodi. Il primo è il dibattito sulla “rifondazione” dell’Università di Cagliari (1755-1764): l’Ateneo presenta numerose criticità, dalla sede alla qualità dell’insegnamento. Per metterlo in grado di formare tecnici ed intellettuali autoctoni, Carlo Emanuele III istituisce una Giunta che esamina numerose proposte di intervento su finanziamento, strutture e strumenti, impianto dei corsi, equilibrio tra docenti sardi e forestieri. Dotate di risorse umane e finanziarie – senza cui, allora come oggi, non si avviano processi riformatori – le Università si aprono al confronto tra intellettuali sardi e non. Dei primi è figura esemplare Gemiliano Deidda, docente di Geometria; tra i secondi spicca Michele Antonio Plazza, professore di Chirurgia e autore della “Flora Sardoa”.

La “rifondazione” degli Atenei sardi riesce nell’intento di formare una nuova classe dirigente, ma gli esiti sono lontani dalle intenzioni: larga parte dei leader del triennio rivoluzionario è costituita da nobili e borghesi cresciuti nelle due università. I fenomeni di acculturazione nell’Isola sono profondi e diffusi: alla “rivoluzione delle idee” è dedicato un denso capitolo. Muovendo dalle ricerche sulla diffusione del libro in Francia, e attraverso una minuziosa ricerca tra gli atti notarili degli inventari di libri compresi in cause di successione, vengono analizzati struttura e patrimonio di dieci biblioteche sarde tra il 1773 e il 1839. Fra i proprietari, nobili ed ecclesiastici, figurano personaggi centrali degli ambienti riformatori. La consistenza va da poche decine a diverse centinaia di volumi (la Biblioteca Universitaria cagliaritana ne possedeva 8.000), l’analisi tematica mostra il passaggio dalla preponderanza di testi teologici a quella di libri tecnici, filosofici, giuridici, letterari. Lo spagnolo cede all’italiano, per effetto della politica linguistica boginiana, ed è significativa la presenza del francese.


Interessante la diffusione delle opere sulla Sardegna, di argomento scientifico (Cetti), tecnico-economico (Manca dell’Arca e Gemelli), linguistico (Madao) e storico (da Vico a Manno). I repertori bibliografici attestano una presenza numerosa di autori e testi dell’Illuminismo, dall’“Émile” di Rousseau a diverse edizioni dell’“Encyclopedie”. Oltre a dimostrare la vitalità dell’apporto della giovane generazione di studiosi, il lavoro rilancia un tema centrale: le vicende dell’Isola non si comprendono senza il contesto italiano, mediterraneo ed europeo nel quale si sono sviluppate e di cui portano i segni investigabili, anche quando ne appaiono del tutto avulse.
 

Aldo Borghesi

Perché questo sito?

(27 luglio 2011) Perché questo sito? Perché il sito di Walter Falgio? Che cosa ci troverete dentro? Perché la comunicazione in senso lato passa più che mai in Rete, nei social network, nei blog. Perché assistiamo a un fenomeno complesso, incisivo, “postmoderno” (per dirla con un concetto richiamato anche da Marshall McLuhan) che riscrive e muta dinamiche e luoghi abituali del confronto (dibattiti, giornali, libri etc.). Il linguaggio, i tempi e gli strumenti (anche autonomi e indipendenti) del web stanno accelerando a dismisura i processi di immissione ed elaborazione delle informazioni declassando più o meno improvvisamente l'apparato mediatico conosciuto “chiuso” e “controllato” a sistema “tradizionale”, “superato” e monco. Sono certo che mio figlio conoscerà il tramonto dei giornali e vedrà nascere una nuova tv super interattiva. Sin qui cose note. Ma, sottolineo, il processo ora succintamente descritto incide eccome sulla società. Lascia tracce, influenza, e, spesso, produce effetti positivi. Allora perché non starci dentro portando il proprio modesto contributo? Perché non entrare in questo flusso di pensiero che si muove liberamente in un territorio tecnologico dove ogni distanza è ridotta (se non annullata)? Onestamente questa è la ragione che mi ha convinto ad aprire questa finestra. Una ragione comune a tanti, immagino. Quindi, che cosa leggerete nel mio sito? Niente di offensivo, niente di volgare, niente di programmato o programmabile. Certamente troverete gli argomenti dei miei studi, delle mie passioni e delle mie fissazioni, qualcuna tra le mie foto che preferisco. E troverete anche contenuti che mi sembrano ancora attuali già pubblicati in altri mezzi “tradizionali”. Il tutto, spero, animato dalle migliori intenzioni.

(walter falgio)

Rivelazioni e promesse del ’68 (2002)

Rivelazioni e promesse del '68 è un lavoro collettivo edito dalla Cuec e realizzato tra il 1998 e il 2000 da un gruppo di studenti e giovani laureati facenti capo all'Istituto sardo per la storia della Resistenza e dell'Autonomia. All'epoca organizzammo a Cagliari un convegno per riflettere, trent'anni dopo e senza celebrazioni, sul movimento del Sessantotto. Il libro raccoglie gli atti di quegli incontri con testimoni e studiosi dedicati anche ai movimenti sardi. A parte me, i curatori del volume sono: Massimo Aresu, Lidia Sedda, Gigliola Sulis, Giuseppe Solinas, Daniele Mocci e Gianluigi Sassu.

(walter falgio) 

 

 

Scheda del libro

Recensione di Giorgio Pisano su L'Unione Sarda

La presentazione al Salone del libro di Torino – Servizio di Costantino Cossu su La Nuova Sardegna

Recensione su La Nuova Sardegna e su Liberazione

Recensione di Diego Giachetti