“Possiamo non dirci antifascisti?”. L’interrogativo che parafrasa il celebre saggio di Benedetto Croce Perché non possiamo non dirci cristiani ha impregnato il dibattito promosso giovedì a Cagliari dall’Issra, Istituto sardo per la
storia della resistenza e dell’autonomia. La risposta sarebbe scontata, a maggior ragione in un Paese democratico, civile, costruito proprio sui valori positivi della lotta antifascista e sulla tutela dei diritti fondamentali del cittadino
quale dovrebbe essere l’Italia. Ma la crisi nella quale è piombato il paradigma antifascista, almeno da vent’anni, impone una riflessione attenta e rigorosa sulle ragioni che dovrebbero indurre chiunque creda nei principi di libertà
e uguaglianza a una risposta negativa.